Il titolo dell'articolo esprime un sentiment chiaro che sembra affermarsi sempre di più sui mercati.
Se infatti i listini americani trovano qualsiasi appiglio per nutrire la spinta rialzista, in Europa sembra proprio che la stagionalità tipica di maggio (sell in may and go away) abbia preso il sopravvento. stanno arrivando alla percezione generale delle evidenze importanti: con un’inflazione più alta e più resiliente di quella americana, e con la BCE che è indietro di un punto e mezzo rispetto alla FED nella manovra di rialzo dei tassi, se la FED può lasciare ai mercati qualche speranza di pausa, la BCE è costretta per chissà quanti mesi ancora a proseguire nella politica restrittiva. E ciò significa avviare l’Eurozona verso la stagflazione.
Perciò l’Europa ora si candida a tornare nell’occhio del ciclone, e lo fa per colpe solo sue, anche se i media attribuiscono le colpe del bagno di sangue europeo alle preoccupazioni per il possibile default americano.
Cosi dopo sei mesi torniamo a vedere debolezza europea e forza di Wall Street. Questo comportamento, tipico delle fasi di recessione, quando gli investitori cercano rifugio dove percepiscono maggior robustezza, sembra proprio che stia tornando. Il sentore che la locomotiva tedesca stesse perdendo colpi aleggiava da qualche giorno, ma ormai è stato confermato dal dato sul PIL tedesco del primo trimestre 2023, che per il secondo trimestre consecutivo è sceso, certificando quella che gli economisti chiamano recessione tecnica.
Certo restano le nubi anche sul mercato americano ma nonostante tutto, è bastato che Nvidia stimasse un aumento dei ricavi futuri molto superiore a quello degli analisti, per scatenare gli acquisti e produrre un rialzo di quel titolo di quasi +25% nella seduta di ieri, innescando un volano di positività sia sul Nasdaq100 che su SP500. A chi si stupisce che un singolo titolo possa cambiare le sorti di un intero indice, ricordo che Nvidia occupa la quarta posizione per importanza sia nell’indice Nasdaq100 che in quello più esteso SP500. Inoltre, ricordo che i manager Nvidia hanno motivato le loro previsioni con l’espansione dell’intelligenza artificiale, scatenando così una vera e propria caccia ai produttori dei chip più evoluti per le applicazioni di AI, settore in cui Nvidia è leader, ma in compagnia di altri.
Sta di fatto che la divaricazione di forza tra Wall Street ed Eurostoxx50 ha avuto una clamorosa estensione e pare tutt’altro che destinata a rientrare. Almeno per un po’.
La strada verso i 4.300 punti per SP500 sembra riaprirsi, mentre è già partito il volo del Nasdaq100 verso l’area dei 14.400 punti. Mentre in Eurolandia gli indici lottano per negare un’inversione ribassista di tendenza, che pare già avvenuta. La strada verso i minimi di marzo sembra imboccata ma come sempre seguiamo gli eventi e vedremo l'evoluzione concreta.