Dopo 3 settimane di correzione da parte dei mercati finanziari che hanno eroso i guadagni primaverili, la scorsa settimana si è concretizzato un tentativo di rimbalzo.

Le prime tre sedute della settimana scorsa sono state positive ancora una volta con il leit motiv di periodo ovvero le aspettative di utili legate alla crescita del segmento dell'intelligenza artificiale a fare da guida. Le scommesse maggiori hanno riguardato NVIDIA, diventato il simbolo dell'esplosione dell'intelligenza artificiale. La pubblicazione mercoledì scorso della trimestrale dell'azienda stessa, positiva e superiore alle attese, ha trascinato al rialzo l'intero segmento chips e il Nasdaq100. 

L'euforia è proseguita anche giovedì anche se nella seduta stessa sono poi prevalse le prese di beneficio a riprova di un clima di incertezza che ormai prevale sui mercati. 

I mercati obbligazionari, che non hanno alcun interesse per le narrazioni visionarie sul futuro tecnologico, nella settimana hanno continuato il processo di discesa dalle illusioni già iniziato in precedenza. I rendimenti, che erano già saliti nelle settimane precedenti sulla parte lunga della curva, sono saliti anche sulla parte più breve, ed hanno completato una traslazione dell’intera curva verso l’alto di circa 25 punti base rispetto ad un mese fa.

Venerdì è stata la giornata di Powell con il suo previsto discorso a Jackson Hole: è stato un discorso da falco ancora, certamente meno aggressivo rispetto al passato, ma sempre incentrato sulla lotta all'inflazione con obiettivo fissato al 2% rimarcando che l’indicatore preferito dalla FED, cioè il tasso di inflazione PCE Core è ancora troppo al di sopra dell’obiettivo della Banca Centrale Americana. Ma soprattutto ha detto con forza che l’economia sta crescendo troppo al di sopra delle attese, mentre la FED desidera una crescita inferiore alla media per irrigidire le condizioni finanziarie. Perciò, se l’economia continuerà ad essere robusta come è stata finora, i tempi per invertire la direzione della politica monetaria e finalmente tagliare i tassi ufficiali, si allungheranno fin oltre la fine del prossimo anno.

La reazione dei mercati è stata negativa anche se poi vi è stato un recupero che ha consentito bilanci settimanali finalmente positivi dopo tre settimane di discese per i principali indici borsistici: Eurostoxx 50 +0,5% rispetto al venerdì precedente; e sempre nello stesso periodo S&P +0,82% , Nasdaq + 16,68% . Meno performanti gli indici più legati all'economia reale ovvero Dow Jones e Russell 2000 con una performance settimanale negativa dello 0,4%

Vedremo se l'approssimarsi dell'autunno rafforzerà la discesa o invertirà la rotta.

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