Il titolo è eloquente rispetto al clima che si respira sui mercati. Ma analizziamo meglio quanto accaduto la scorsa settimana.
Giornata emblematica quella di giovedì che ha coinciso con l'ormai programmato e confermato aumento dei tassi da parte della BCE (portato al 4,25%). Quel che però ha stupito analisti ed operatori è stato il tono "colombiano" emerso sia nel comunicato ufficiale che nella successiva conferenza stampa della Lagarde. E' palesemente emersa una evidente preoccupazione per le sorti della crescita europea, non più garantita per i prossimi trimestri.
I dati macroeconomici arrivati nelle ultime settimane hanno fotografato una mappa che porta l’Eurozona verso la recessione e probabilmente non vi è più spazio per messaggi monetari da super-falco. Così il futuro viene consegnato completamente ai dati che verranno e l’impostazione della politica monetaria si trasforma da orientata ad aumentare la restrizione ad attenta a quanto dovrà ancora mantenere l’attuale restrizione, anche se i numeri parlano ancora di un'inflazione Core nell'Eurozona al 5,5% contro appunto tasso ufficiale al 4,25% con rendimenti reali negativi quindi.
Comunque questa novità, coincisa peraltro con la pubblicazione nel pomeriggio della prima stima del PIL USA del secondo trimestre. Mentre gli analisti si attendevano un dato annualizzato di +1,8%, simile a quello del primo trimestre, è arrivato un sorprendente quanto positivo +2,4%. Segno della robustezza dell’economia reale, non ancora scalfita da alcun rallentamento significativo, anzi, addirittura in ripresa.
Queste notizie hanno messo le ali ai listini europei: la sintesi dell’azionario di Eurozona ha segnato +2,33% ed ha finalmente superato con evidenza il massimo di quest’anno, dopo 5 precedenti tentativi falliti.
Anche Wall Street ha aperto molto bene, con SP500 schizzato subito in area 4.600 punti, con un gap al di sopra del precedete massimo del 2023. L’euforia è durata fino alle 19 ora europea, quando, improvvisamente, gli operatori sono passati a considerare che solo due giorni fa un’economia robusta è quel che Powell ha identificato come alimento dell’inflazione, perciò un nemico da combattere con la politica monetaria restrittiva. Così sono scattate pesanti prese di beneficio, forse anche in considerazione che una nuova seduta positiva dell’indice Dow Jones avrebbe realizzato il record storico di 14 sedute di rialzo consecutivo.
Insomma caldo torrido nell'Eurozona, grandinata a Wall Street.
L'estate continua a rappresentarci scenari molto mutevoli ma appassionanti da seguire.